Il programma, dalla brevissima durata di poco più di dieci minuti, era interamente ideato, scritto e condotto da Francesco Salvi, che in ogni puntata proponeva una serie di sketch comici che andavano a comporre un ipotetico palinsesto di una giornata televisiva. Salvi parodiava quindi trasmissioni (come Ti mando il sollucchero, versione strampalata di Telemike), serie televisive (con Perry Naso, parodia di Perry Mason), pubblicità (l'Amaro Qualunque). Venivano interpretati anche i principali personaggi di Salvi, tra cui lo zio Pino o un inviato speciale dell'improbabile rivista Coscia. Infine, nell'angolo della posta, Salvi si cimentava in monologhi che gli concedevano di lanciare dei veri e propri tormentoni verbali, come "E basta" e "Saluti a tutti tranne che a illo". La sigla della trasmissioni era stata realizzata dallo stesso attore comico ed era intitolata C'è da spostare una macchina; venne inclusa nel primo album discografico di Salvi, intitolato anch'esso Megasalvi. Facevano parte del cast fisso degli attori del programma, insieme a Salvi, Sabrina Berticelli, Giorgio Baccassi, Paola Bonomi, Patrizia Cavaliere, Raffaella Corradini, Elisabetta Coraini, Paolo Lizza, Gino Concari, Piero Cotto, Walter D'Amore, Valerio Marini, Vincenzo Paodice. La trasmissione è stata replicata negli anni duemila sempre su italia 1, nel palinsesto notturno.